Pur essendo la specie canina considerata come direttamente discendente dal lupo, le due specie non possono essere equiparate: nel corso di diversi millenni, il cane è stato, infatti, addomesticato dall’uomo, adattandosi allo stile di vita di un animale da compagnia.
A differenza del lupo che, essendo un predatore, da sempre si è nutrito principalmente di carne e carcasse (di conseguenza il suo organismo produce poche amilasi, gli enzimi preposti alla digestione degli amidi contenuti nei cereali), nel corso dei secoli i geni del cane si sono evoluti e differenziati come naturale conseguenza del processo di evoluzione delle specie, per adattarsi al nuovo stile di vita che gli veniva offerto.
Non esistono prove scientifiche che attestano l’inadeguatezza dei cereali nella dieta canina, ma esiste, al contrario, una ricerca condotta dall’Università di Uppsala in Svezia su un campione composto da 12 lupi e 60 cani di razze diverse che, dopo averne analizzato l’intero genoma, ha dimostrato che i genomi delle due specie sono molto differenti e che la specie canina, rispetto al lupo, ha sviluppato un maggior numero di genomi deputati alla sintesi dell’amilasi (cane: da 4 a 30 copie VS lupo: 2 copie): il suo organismo secondo questo studio è quindi in grado di assimilare correttamente i cereali.